Ron Amato mostra, attraverso i suoi scatti, i lottatori di Kirkpinar come non li avete mai visti.
Il Kirkpinar è una lotta turca in cui i combattenti sono cosparsi di olio, e sono sicuro che già queste poche parole basterebbero per far di voi i fan numero uno di questo sport tradizionale antichissimo.
La tradizione nata nel 1346 si tiene durante il mese di giugno vicino ad Edirne al confine con la Grecia e la Bulgaria.
I lottatori combattono all’aperto a torso nudo e con dei pantaloncini di pelle, chiamati kispet, che rendono ancora più sexy lo spettacolo.
La vittoria, ovviamente, si ottiene quando uno dei due riesce a bloccare a terra l’avversario o se quest’ultimo viene sollevato al di sopra delle spalle e lanciato.
L’antico torneo di Kirkpinar attira gli appassionati di wrestling turco da oltre 650 anni. Nel 2001 il fotografo Ron Amato ha partecipato al festival per documentare e comprendere meglio la fisicità maschile di questo sport.
Quest’anno che ricorre il 20° anniversario, Ron Amato ha deciso di mostrare le fotografie che completano perfettamente la descrizione di questo sport, della sua storia e del fascino che ancora oggi continua a mantenere.
In termini di grandezza in Turchia, il Kirkpinar è il Superbowl del wrestling.
Invece di due squadre, tuttavia, centinaia di lottatori dilettanti provenienti da varie parti del paese convergono a Edirne per tre giorni in estate.
L’evento è il culmine di molte partite regionali. Solo i migliori sono invitati a competere. I lottatori sono raggruppati in undici categorie e classificati in base all’altezza, non al peso, dai bambini piccoli fino ai quaranta membri del pehlivan (eroe in farsi), o status di guerriero.
Il “gioco” inizia dopo un rituale chiamato Yağlama, che consiste nell’applicazione dell’olio d’oliva diluito da grandi urne di rame ai corpi nudi dalla testa ai piedi.
Se ve lo state chiedendo, posso dirvi che esiste l’oliatore ufficiale, chiamato Yağc official che passa il tempo a cospargere d’olio i lottatori che assicurano che l’olio serva sia a stabilire un campo di gioco uniforme che a complicare l’atto di lottare, ma anche ad aiutare a guarire le loro ferite.
Questa galleria è apparsa precedentemente su outtravaller.com